L' Italia e' impegnata a fare il contrario. Accetta proprio i peggiori. Tedeschi e francesi vengono in Italia a scegliersi i migliori. Se ne e' parlato persino a Povera Patria (RAI) . Stiamo prendendo (finti)) gay (100%) , gente con precedenti penali e gente incapace di lavorare senza fare il MINIMO sforzo per non solo rimandarli indietro ma almeno dividerli con le altre nazioni europee. Non si tratta neppure di gesto umanitario perche dopo che li abbiamo fatti entrare li abbandoniamo al loro destino (prostituione, spaccio di droga, sfruttamento da parte di altri).Shamash ha scritto: ↑19 feb 2020, 14:58 annunciato da tempo da Boris Johnson per ridurre l'immigrazione di massa "non qualificata".
Eccellente mossa da parte di un politico esemplare. Magari ne avessimo uno in Italia così!
Sono anni che sostengo il modello australiano di "punti". Chi soddisfa una serie di requisiti (livello accademico, preparazione professionale, conoscenze linguistiche solide e così via) è il benvenuto per vivere e lavorare nel Paese. Viceversa, amici come prima e ognuno a casa sua.
In Italia invece avviene l'opposto: entra chiunque, soprattutto chi non è preparato e si lascia partire chi invece meriterebbe una carriera migliore.
Quando impareremo? SarĂ sempre troppo tardi?
Non voglio terrorizzarti Vento.Ma se sommi queste risposte ad altre che (almeno io feci) sulla non nascita di bambini, l' Italia sta diventando un vero Paese sottosviluppato sia dal lato industriale (perdendo imprese e commercio ogni giorno) sia dal lato sociale. Immigrati islamici, derelitti d' Africa, i peggiori dall' Est e Centro america senza alcun filtro e l' assenza ormai di una intera generazione di bambini -futuri adulti - puo' solo significare rovina e degrado. Gia' l' Italia ha un rating economico di BB (ovvero non siamo piu a livello europeo, e persino sotto due nazioni africane). Peggio ancora in politica abbiamo gente come Di Maio, Di battista, Grillo,Salvini e la fauna di sinistrati ineducati e privi di senso pratico. Io sono un ottimista, ma se la situazione attuale continua, credo che dovro' andarmene dall' Italia o PIANGERE lagrime amareVento ha scritto: ↑20 feb 2020, 19:02 Non essendoci altre stazioni radio con notizie da ascoltare, non mi rimane che sentire la radio di sinistra, Rai e Radicale, cercando poi di decifrare tra la propaganda cosa succede. Penoso.
Oggi ascoltavo Rai3 che commentava il delitto in Germania. Concludevano che il pericolo sta nell'odio, diffuso specie in internet, praticamente da tutti quelli che non la pensano come loro. In sostanza chi ha una visione diversa sull'immigrazione, per loro è semplicemente un diffusore di odio verso altri popoli. Non stanno neanche a guardare cosa viene detto di preciso: si può davvero odiare tutti e desiderare sterminarli, ma si può anche semplicemente pensare che il mescolare i popoli senza la minima accortezza, non può che portare a crisi di rigetto e poi anche alla violenza. Violenza la cui colpa non è di chi la prevede, ma di chi ne organizza i presupposti, cioè la cd accoglienza indiscriminata e senza limiti.
Ma loro non fanno queste distinzioni, ovviamente, e dopo una iniziale distinzione tra destra ed estremisti di destra, arrivano alla fine alla criminalizzazione di tutti, definendo quella che altro non è che una politica diversa dalla loro, una 'malattia' sociale. Nientemeno.
E allora si scatenano nel pensare alle misure da prendere contro i malati di odio, criminalizzando qualunque espressione di politiche di destra nei media (parole non pallottole!). Quindi attenti: i tre post che mi precedono sono ampiamente definibili crimini. Occhio!
.
Francamente ho paura. Mi verrebbe da dire che questi, si, sono davvero malati, ma mi astengo.
Me ne sto qui, senza neanche una radio che esprima idee a me congeniali, come sarebbe naturale in una democrazia, ascoltando gli altri che affilano i coltelli della censura e altro.
Così è, non c'è dubbio. Un processo di disfacimento: rapido, grazie alla folla di nuovi agenti quotidianamente imbarcati, che arrivano qui con lo stesso spirito dei coloni americani tra i pellerossa; inesorabile, perché non vedo un fattore positivo, di difesa o reazione, nulla. Capisco la stoltezza giovanile della terza generazione comunista, le sardine, ma non l'assoluta mancanza di realismo e buon senso degli adulti della sinistra. Pensano davvero di guadagnarci, di saper gestire l'invasione, esserne guida e beneficiari? Non capiscono che anche loro ne saranno travolti? Che siano allora perversi?Sayon ha scritto: ↑21 feb 2020, 1:28Non voglio terrorizzarti Vento.Ma se sommi queste risposte ad altre che (almeno io feci) sulla non nascita di bambini, l' Italia sta diventando un vero Paese sottosviluppato sia dal lato industriale (perdendo imprese e commercio ogni giorno) sia dal lato sociale. Immigrati islamici, derelitti d' Africa, i peggiori dall' Est e Centro america senza alcun filtro e l' assenza ormai di una intera generazione di bambini -futuri adulti - puo' solo significare rovina e degrado. Gia' l' Italia ha un rating economico di BB (ovvero non siamo piu a livello europeo, e persino sotto due nazioni africane). Peggio ancora in politica abbiamo gente come Di Maio, Di battista, Grillo,Salvini e la fauna di sinistrati ineducati e privi di senso pratico. Io sono un ottimista, ma se la situazione attuale continua, credo che dovro' andarmene dall' Italia o PIANGERE lagrime amareVento ha scritto: ↑20 feb 2020, 19:02 Non essendoci altre stazioni radio con notizie da ascoltare, non mi rimane che sentire la radio di sinistra, Rai e Radicale, cercando poi di decifrare tra la propaganda cosa succede. Penoso.
Oggi ascoltavo Rai3 che commentava il delitto in Germania. Concludevano che il pericolo sta nell'odio, diffuso specie in internet, praticamente da tutti quelli che non la pensano come loro. In sostanza chi ha una visione diversa sull'immigrazione, per loro è semplicemente un diffusore di odio verso altri popoli. Non stanno neanche a guardare cosa viene detto di preciso: si può davvero odiare tutti e desiderare sterminarli, ma si può anche semplicemente pensare che il mescolare i popoli senza la minima accortezza, non può che portare a crisi di rigetto e poi anche alla violenza. Violenza la cui colpa non è di chi la prevede, ma di chi ne organizza i presupposti, cioè la cd accoglienza indiscriminata e senza limiti.
Ma loro non fanno queste distinzioni, ovviamente, e dopo una iniziale distinzione tra destra ed estremisti di destra, arrivano alla fine alla criminalizzazione di tutti, definendo quella che altro non è che una politica diversa dalla loro, una 'malattia' sociale. Nientemeno.
E allora si scatenano nel pensare alle misure da prendere contro i malati di odio, criminalizzando qualunque espressione di politiche di destra nei media (parole non pallottole!). Quindi attenti: i tre post che mi precedono sono ampiamente definibili crimini. Occhio!
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Francamente ho paura. Mi verrebbe da dire che questi, si, sono davvero malati, ma mi astengo.
Me ne sto qui, senza neanche una radio che esprima idee a me congeniali, come sarebbe naturale in una democrazia, ascoltando gli altri che affilano i coltelli della censura e altro.
Ma dove vuoi andare?Ma ancora non ti sei accorto che il meticciato si sta diffondendo ovunque ....nessun paese ne è immune....se te ne vai per i troppi neretti,cinesi o sudamericani o turchi sbagli,se lo fai per motivi economici allora fai bene.Sayon ha scritto: ↑21 feb 2020, 1:28Non voglio terrorizzarti Vento.Ma se sommi queste risposte ad altre che (almeno io feci) sulla non nascita di bambini, l' Italia sta diventando un vero Paese sottosviluppato sia dal lato industriale (perdendo imprese e commercio ogni giorno) sia dal lato sociale. Immigrati islamici, derelitti d' Africa, i peggiori dall' Est e Centro america senza alcun filtro e l' assenza ormai di una intera generazione di bambini -futuri adulti - puo' solo significare rovina e degrado. Gia' l' Italia ha un rating economico di BB (ovvero non siamo piu a livello europeo, e persino sotto due nazioni africane). Peggio ancora in politica abbiamo gente come Di Maio, Di battista, Grillo,Salvini e la fauna di sinistrati ineducati e privi di senso pratico. Io sono un ottimista, ma se la situazione attuale continua, credo che dovro' andarmene dall' Italia o PIANGERE lagrime amareVento ha scritto: ↑20 feb 2020, 19:02 Non essendoci altre stazioni radio con notizie da ascoltare, non mi rimane che sentire la radio di sinistra, Rai e Radicale, cercando poi di decifrare tra la propaganda cosa succede. Penoso.
Oggi ascoltavo Rai3 che commentava il delitto in Germania. Concludevano che il pericolo sta nell'odio, diffuso specie in internet, praticamente da tutti quelli che non la pensano come loro. In sostanza chi ha una visione diversa sull'immigrazione, per loro è semplicemente un diffusore di odio verso altri popoli. Non stanno neanche a guardare cosa viene detto di preciso: si può davvero odiare tutti e desiderare sterminarli, ma si può anche semplicemente pensare che il mescolare i popoli senza la minima accortezza, non può che portare a crisi di rigetto e poi anche alla violenza. Violenza la cui colpa non è di chi la prevede, ma di chi ne organizza i presupposti, cioè la cd accoglienza indiscriminata e senza limiti.
Ma loro non fanno queste distinzioni, ovviamente, e dopo una iniziale distinzione tra destra ed estremisti di destra, arrivano alla fine alla criminalizzazione di tutti, definendo quella che altro non è che una politica diversa dalla loro, una 'malattia' sociale. Nientemeno.
E allora si scatenano nel pensare alle misure da prendere contro i malati di odio, criminalizzando qualunque espressione di politiche di destra nei media (parole non pallottole!). Quindi attenti: i tre post che mi precedono sono ampiamente definibili crimini. Occhio!
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Francamente ho paura. Mi verrebbe da dire che questi, si, sono davvero malati, ma mi astengo.
Me ne sto qui, senza neanche una radio che esprima idee a me congeniali, come sarebbe naturale in una democrazia, ascoltando gli altri che affilano i coltelli della censura e altro.
No caro mio. Esistono Paesi dove l' immigrazione serve ed e' regolata bene. E allora non importa il meticciato, l' importante e' che si viva bene e che chi viene IMPARI a vivere come chi lo ha ospitato, o addirittura meglio avendo portato con se addizionali qualita'. Io a Caracas vivevo bene con razze che andavano dal biancospagnolo al nero caraibico. Lo stesso negli USA e Canada. Il problema e' proprio l' Italia che sembra insegnare le sue pessime abitudini agli immigrati ed importare il peggio da loro. Il mondo e' fatta di vasi comunicanti. C'e' UN SOLO sistema per impedire che ci sia questa diffusione: tenere la propria stanza (Nazione) sempre piena. Se gli Italiani non nascono piu', si crea un vacuum che sara' riempito da alieni. E' una legge della fisica applicata alla incoscienza italica di non fare mai nulla a tempo, Neppure i... figli. P.S. Il tappa buchismo di Salvini non serve a nulla, Verranno lo stesso a piedi, con treni, aerei e per legge.carletto3 ha scritto: ↑21 feb 2020, 19:45Ma dove vuoi andare?Ma ancora non ti sei accorto che il meticciato si sta diffondendo ovunque ....nessun paese ne è immune....se te ne vai per i troppi neretti,cinesi o sudamericani o turchi sbagli,se lo fai per motivi economici allora fai bene.Sayon ha scritto: ↑21 feb 2020, 1:28Non voglio terrorizzarti Vento.Ma se sommi queste risposte ad altre che (almeno io feci) sulla non nascita di bambini, l' Italia sta diventando un vero Paese sottosviluppato sia dal lato industriale (perdendo imprese e commercio ogni giorno) sia dal lato sociale. Immigrati islamici, derelitti d' Africa, i peggiori dall' Est e Centro america senza alcun filtro e l' assenza ormai di una intera generazione di bambini -futuri adulti - puo' solo significare rovina e degrado. Gia' l' Italia ha un rating economico di BB (ovvero non siamo piu a livello europeo, e persino sotto due nazioni africane). Peggio ancora in politica abbiamo gente come Di Maio, Di battista, Grillo,Salvini e la fauna di sinistrati ineducati e privi di senso pratico. Io sono un ottimista, ma se la situazione attuale continua, credo che dovro' andarmene dall' Italia o PIANGERE lagrime amareVento ha scritto: ↑20 feb 2020, 19:02 Non essendoci altre stazioni radio con notizie da ascoltare, non mi rimane che sentire la radio di sinistra, Rai e Radicale, cercando poi di decifrare tra la propaganda cosa succede. Penoso.
Oggi ascoltavo Rai3 che commentava il delitto in Germania. Concludevano che il pericolo sta nell'odio, diffuso specie in internet, praticamente da tutti quelli che non la pensano come loro. In sostanza chi ha una visione diversa sull'immigrazione, per loro è semplicemente un diffusore di odio verso altri popoli. Non stanno neanche a guardare cosa viene detto di preciso: si può davvero odiare tutti e desiderare sterminarli, ma si può anche semplicemente pensare che il mescolare i popoli senza la minima accortezza, non può che portare a crisi di rigetto e poi anche alla violenza. Violenza la cui colpa non è di chi la prevede, ma di chi ne organizza i presupposti, cioè la cd accoglienza indiscriminata e senza limiti.
Ma loro non fanno queste distinzioni, ovviamente, e dopo una iniziale distinzione tra destra ed estremisti di destra, arrivano alla fine alla criminalizzazione di tutti, definendo quella che altro non è che una politica diversa dalla loro, una 'malattia' sociale. Nientemeno.
E allora si scatenano nel pensare alle misure da prendere contro i malati di odio, criminalizzando qualunque espressione di politiche di destra nei media (parole non pallottole!). Quindi attenti: i tre post che mi precedono sono ampiamente definibili crimini. Occhio!
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Francamente ho paura. Mi verrebbe da dire che questi, si, sono davvero malati, ma mi astengo.
Me ne sto qui, senza neanche una radio che esprima idee a me congeniali, come sarebbe naturale in una democrazia, ascoltando gli altri che affilano i coltelli della censura e altro.
Comincia pure a piangere...ti verranno gli occhi belli....
Ormai siamo alla frutta...
PS:ti faccio notare che con Salvini i flussi migratori erano finiti...o a limiti ragionevoli .,ora tutto sta per ricominciare con Salvini a casa..medita prima di diventare PDino.....
Vero fino ad un certo punto. L'esempio migliore di tutti e' l' Italia una nazione di "bastardi" nel senso buono della parola. L' italiano pur essendo "tipico: in realta' e' frutto di mescolanze notevoli ottenute anche in tempi rapidi: a parte i popoli sanniti, volsci, italici(di Calabria), etrusche dell' epoca romana ci sono fortissime influenze romane, greche, spagnole, austriache, francesi, ostrogote, albanesi, austriache, arabe, svedesi, africane e slave nel Paese. CONVIENE sempre mescolarsi perche la razza diventa piu forte e biologicamente si sbarazza dei difetti che ha. Il problema c'e' solo quando le differenze somatiche e culturali sono troppo spiccate perche' in realta' una buona educazione e un governo/magistratura efficace potrebbe eliminare le differenze culturali. In pratica il veri ostacoli sono i nostri pessimi governi, una magistratura politicizzata e presuntuos e la bassissima educazione civile di una grossa parte della nostra popolazione. In altre parole dobbiamo migliorare NOI STESSI se vogliamo migliorare anche gli immigrati che resteranno in patria..Vento ha scritto: ↑21 feb 2020, 23:34 I paesi nuovi, come gli USA, o dove i popoli originari sono stati annientati, come sud America, si prestano a questi mescolamenti. Invece paesi antichi, come gli europei, dove culture particolari si sono sviluppate, diverse tra loro anche tra paesi vicini, se introduci en masse popoli alieni, crei il caos e distruggi tutto.
Sento sempre parlare di integrazione a vanvera, senza sapere di cosa si tratti. L'integrazione è l'assimilazione di persone aliene, da parte di una cultura diversa. Sono processi isolati, di pochi individui per volta e molto motivati. Se invece butti all'improvviso milioni di persone in paesi con culture storiche, li distruggi e i nuovi arrivati non si potranno integrare in qualcosa che essi stessi avranno distrutto. Nasceranno aree caotiche, neoprimitive, violente, da cui poi tutti scapperanno, qualcuno resterà e piano piano costruirà qualcosa, forse, o riprodurrà copia della sua cultura di origine, ma anche quella non sarà più la stessa, ma imbastardita. Il tutto in tempi lunghissimi.
Le culture sono organismo delicati, richiedono secoli per nascere e se ben costruite formeranno quei fenomeni rari e prodigiosi, che sono le cd civiltĂ . Ma temo che oggi queste cose non avverranno piĂą, a causa di questa violenta distruzione in atto delle culture esistenti. Si salveranno forse piccole e defilate realtĂ , come forse il Giappone, molto attento a evitare i deliri buonisti degli europei. Tutto il resto diventerĂ un informe mercato di gente che non saprĂ fare altro che mangiare e intrattenersi in modi stereotipati e insignificanti. Peccato, si sarebbe dovuta seguire la via opposta, quella di favorire il costituirsi e svilupparsi di culture diverse, originali, partendo da quelle esistenti piĂą affermate, e si sarebbe raggiunto un mondo vario e interessante, anche se in stretto contatto.
Insito con l'esempio virtuoso del Giappone, che per secoli si è difeso dall'invadenza portoghese, olandese e americana, alla fine cedendo, ma con accortezza, prendendo quello che gli serviva, ma senza mettere in discussione la sua anima. Non a caso, nonostante la sua piccolezza, è considerato non una cultura, ma una civiltà , tra le cinque o sei che ancora restano. Queste sono le cose che contano e che qui ormai non capisce più nessuno, tutti inebetiti dagli odi ideologici che Parigi ci ha regalato, e che niente hanno a che fare con l'esperienza del vivere.
ottima considerazioneVento ha scritto: ↑22 feb 2020, 9:54 A mio modo di vedere quel che conta è la capacità di un popolo di sviluppare una visione della vita, uno stile. E' da qui che nasce una cultura, che da coesione e una guida al vivere collettivo. Altrimenti coesistono visioni e pulsioni diverse, che non portano da nessuna parte ed è quello che caratterizza gli italiani. Per questo una riforma federale, che lasci libere di esprimersi e organizzarsi le culture locali di nord e sud, potrebbe aiutarci. Gli italiani di qualità che ancora nascono e che invariabilmente vanno a vivere altrove, sono la prova che l'Italia ha potenzialità culturali, ma anche che è una società fallita.
Le origini etniche di una societĂ , di per se, non incidono molto, anche se ovviamente l'isolamento favorisce il confluire in un progetto comune. Si dovrebbe equilibrare le due pulsioni, a chiudersi e ad aprirsi, in modo da non distruggere la propria visone collettiva realizzata (anima, cultura), ma arricchirsi negli incontri-scambi con altri popoli. Facile a dirsi.
D' accordo sulla societa' fallita, anche se mi fa male a dirlo. Non bisogna MAI accettare il fallimento. Siamo falliti (anche se molti non ci credono) per le stese cause che fecero fallire l' Impero Romano: il rammollimento dei costumi e la mancanza di coraggio, che ci impedisce di fare figli e ricostruire la societa' su basi migliori. La colpa? Quasi interamente dei nostri governi e opposizioni che abbiamo messo nelle mani dei nostri PEGGIORI. Con loro nessuna speranza di un ennesima Rinascita. Dobbiamo mandarli via e sostituirli con gente politica migliore.Gasiot ha scritto: ↑22 feb 2020, 11:05ottima considerazioneVento ha scritto: ↑22 feb 2020, 9:54 A mio modo di vedere quel che conta è la capacità di un popolo di sviluppare una visione della vita, uno stile. E' da qui che nasce una cultura, che da coesione e una guida al vivere collettivo. Altrimenti coesistono visioni e pulsioni diverse, che non portano da nessuna parte ed è quello che caratterizza gli italiani. Per questo una riforma federale, che lasci libere di esprimersi e organizzarsi le culture locali di nord e sud, potrebbe aiutarci. Gli italiani di qualità che ancora nascono e che invariabilmente vanno a vivere altrove, sono la prova che l'Italia ha potenzialità culturali, ma anche che è una società fallita.
Le origini etniche di una societĂ , di per se, non incidono molto, anche se ovviamente l'isolamento favorisce il confluire in un progetto comune. Si dovrebbe equilibrare le due pulsioni, a chiudersi e ad aprirsi, in modo da non distruggere la propria visone collettiva realizzata (anima, cultura), ma arricchirsi negli incontri-scambi con altri popoli. Facile a dirsi.
Ho una visione diversa. L'impero romano ha avuto un ciclo vitale completo e come tutti gli organismi, alla fine si è estinto. Lo hanno fatto fuori fattori interni, quelli che dici, invasori terrestri (barbari) e invasori culturali (cristiani in primis), che lo hanno eroso, ma forse la sua fine era segnata.Sayon ha scritto: ↑25 feb 2020, 3:48D' accordo sulla societa' fallita, anche se mi fa male a dirlo. Non bisogna MAI accettare il fallimento. Siamo falliti (anche se molti non ci credono) per le stese cause che fecero fallire l' Impero Romano: il rammollimento dei costumi e la mancanza di coraggio, che ci impedisce di fare figli e ricostruire la societa' su basi migliori. La colpa? Quasi interamente dei nostri governi e opposizioni che abbiamo messo nelle mani dei nostri PEGGIORI. Con loro nessuna speranza di un ennesima Rinascita. Dobbiamo mandarli via e sostituirli con gente politica migliore.Gasiot ha scritto: ↑22 feb 2020, 11:05ottima considerazioneVento ha scritto: ↑22 feb 2020, 9:54 A mio modo di vedere quel che conta è la capacità di un popolo di sviluppare una visione della vita, uno stile. E' da qui che nasce una cultura, che da coesione e una guida al vivere collettivo. Altrimenti coesistono visioni e pulsioni diverse, che non portano da nessuna parte ed è quello che caratterizza gli italiani. Per questo una riforma federale, che lasci libere di esprimersi e organizzarsi le culture locali di nord e sud, potrebbe aiutarci. Gli italiani di qualità che ancora nascono e che invariabilmente vanno a vivere altrove, sono la prova che l'Italia ha potenzialità culturali, ma anche che è una società fallita.
Le origini etniche di una societĂ , di per se, non incidono molto, anche se ovviamente l'isolamento favorisce il confluire in un progetto comune. Si dovrebbe equilibrare le due pulsioni, a chiudersi e ad aprirsi, in modo da non distruggere la propria visone collettiva realizzata (anima, cultura), ma arricchirsi negli incontri-scambi con altri popoli. Facile a dirsi.
Vento ha scritto: ↑21 feb 2020, 23:34 I paesi nuovi, come gli USA, o dove i popoli originari sono stati annientati, come sud America, si prestano a questi mescolamenti. Invece paesi antichi, come gli europei, dove culture particolari si sono sviluppate, diverse tra loro anche tra paesi vicini, se introduci en masse popoli alieni, crei il caos e distruggi tutto.
Sento sempre parlare di integrazione a vanvera, senza sapere di cosa si tratti. L'integrazione è l'assimilazione di persone aliene, da parte di una cultura diversa. Sono processi isolati, di pochi individui per volta e molto motivati. Se invece butti all'improvviso milioni di persone in paesi con culture storiche, li distruggi e i nuovi arrivati non si potranno integrare in qualcosa che essi stessi avranno distrutto. Nasceranno aree caotiche, neoprimitive, violente, da cui poi tutti scapperanno, qualcuno resterà e piano piano costruirà qualcosa, forse, o riprodurrà copia della sua cultura di origine, ma anche quella non sarà più la stessa, ma imbastardita. Il tutto in tempi lunghissimi.
Le culture sono organismo delicati, richiedono secoli per nascere e se ben costruite formeranno quei fenomeni rari e prodigiosi, che sono le cd civiltĂ . Ma temo che oggi queste cose non avverranno piĂą, a causa di questa violenta distruzione in atto delle culture esistenti. Si salveranno forse piccole e defilate realtĂ , come forse il Giappone, molto attento a evitare i deliri buonisti degli europei. Tutto il resto diventerĂ un informe mercato di gente che non saprĂ fare altro che mangiare e intrattenersi in modi stereotipati e insignificanti. Peccato, si sarebbe dovuta seguire la via opposta, quella di favorire il costituirsi e svilupparsi di culture diverse, originali, partendo da quelle esistenti piĂą affermate, e si sarebbe raggiunto un mondo vario e interessante, anche se in stretto contatto.
Insito con l'esempio virtuoso del Giappone, che per secoli si è difeso dall'invadenza portoghese, olandese e americana, alla fine cedendo, ma con accortezza, prendendo quello che gli serviva, ma senza mettere in discussione la sua anima. Non a caso, nonostante la sua piccolezza, è considerato non una cultura, ma una civiltà , tra le cinque o sei che ancora restano. Queste sono le cose che contano e che qui ormai non capisce più nessuno, tutti inebetiti dagli odi ideologici che Parigi ci ha regalato, e che niente hanno a che fare con l'esperienza del vivere.