E qui che sbagli Porter. Cosa ha VINTO Boris? Tu credi che la vittoria consista nel prendere piu voti? nell' essere popolari? nell' andare avanti senza curarsi di nessuno?porterrockwell ha scritto: ↑9 gen 2020, 14:13 http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... s-johnson/
In sintesi: perché Boris ha vinto le elezioni? Perché in ogni singola occasione non si perdeva in bambocciate o in critiche puerili sugli avversari, non se li filava proprio, come se proprio non esistessero ( NOTA: proprio come le sardine da noi). Ogni contenuto condiviso con i media e con i social media era un fatto, qualcosa da realizzare, non la carezzina alla fidanzatina sulla neve, non l’albero di Natale della bambina, non la banalità al potere che chiede di arrivare o di tornare al potere. Est modus in rebus.
Da uomo di stato parlava, da anni, ben prima del giorno del voto a dir il vero, di cose pragmatiche in termini realizzabili e concreti, di rimedi e soluzioni a situazioni che impattano sulla vita giornaliera delle persone, di come spendere 9,2 miliardi in efficientamento energetico per case e scuole, di costruire sei nuovi ospedali a Londra. Dichiarava apertamente di voler mettere più soldi nelle tasche degli inglesi tagliando l’Iva e aumentando e ancora i salari minimi, anche rispetto al piano dell’anno precedente che già aveva alzato il National Living Wage, di sostegno alle imprese nazionali, di seria regolamentazione dell’immigrazione e di fine della sudditanza all’Unione europea.
Mentre i Labour, dal mondo delle fatine svolazzanti e degli immigrati santi e santificati, ospiti in testate compiacenti e con interviste inginocchiate quando non prone e tweet autoreferenziali, sognavano di piantare 2 miliardi di alberi entro il 2040 e raggiungere le emissioni zero entro trent’anni. E, contemporaneamente, proponevano di alzare le tasse per il 5 per cento dei più ricchi, con quella solita ossessione per la condivisione di tutto e soprattuto della ricchezza guadagnata dagli altri, la nazionalizzazione di acqua, ferrovie, poste ed energia come nel comunismo più fallimentare della seconda metà del secolo scorso.
Sayon a volte non so proprio come ragioni. La UE , se si desse l'unione politica non sarebbe sovranista essa stessa? La Cina è sovranista e perdente? E la Russia? Non so di aver ragione o torto ma qua in Italia di giovani inglesi in Erasmus ne ho notati pochi.Sayon ha scritto: ↑9 gen 2020, 15:18E qui che sbagli Porter. Cosa ha VINTO Boris? Tu credi che la vittoria consista nel prendere piu voti? nell' essere popolari? nell' andare avanti senza curarsi di nessuno?porterrockwell ha scritto: ↑9 gen 2020, 14:13 http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... s-johnson/
In sintesi: perché Boris ha vinto le elezioni? Perché in ogni singola occasione non si perdeva in bambocciate o in critiche puerili sugli avversari, non se li filava proprio, come se proprio non esistessero ( NOTA: proprio come le sardine da noi). Ogni contenuto condiviso con i media e con i social media era un fatto, qualcosa da realizzare, non la carezzina alla fidanzatina sulla neve, non l’albero di Natale della bambina, non la banalità al potere che chiede di arrivare o di tornare al potere. Est modus in rebus.
Da uomo di stato parlava, da anni, ben prima del giorno del voto a dir il vero, di cose pragmatiche in termini realizzabili e concreti, di rimedi e soluzioni a situazioni che impattano sulla vita giornaliera delle persone, di come spendere 9,2 miliardi in efficientamento energetico per case e scuole, di costruire sei nuovi ospedali a Londra. Dichiarava apertamente di voler mettere più soldi nelle tasche degli inglesi tagliando l’Iva e aumentando e ancora i salari minimi, anche rispetto al piano dell’anno precedente che già aveva alzato il National Living Wage, di sostegno alle imprese nazionali, di seria regolamentazione dell’immigrazione e di fine della sudditanza all’Unione europea.
Mentre i Labour, dal mondo delle fatine svolazzanti e degli immigrati santi e santificati, ospiti in testate compiacenti e con interviste inginocchiate quando non prone e tweet autoreferenziali, sognavano di piantare 2 miliardi di alberi entro il 2040 e raggiungere le emissioni zero entro trent’anni. E, contemporaneamente, proponevano di alzare le tasse per il 5 per cento dei più ricchi, con quella solita ossessione per la condivisione di tutto e soprattuto della ricchezza guadagnata dagli altri, la nazionalizzazione di acqua, ferrovie, poste ed energia come nel comunismo più fallimentare della seconda metà del secolo scorso.
ERRORE. Chi se ne frega di Boris Johnson o altro leader inglese (o europeo o italiano)? Si VINCE solo se e' la nazione di cui si e' leader, che ci guadagna. Si vince se le iniziative di Johnson porteranno a dei vantaggi per il popolo inglese. Cosa assolutamente non sicura. L' Inghilterra gia' in passato dovette tornare indietro nelle sue decisioni quando volevano restare una isola separata ed amica solo degli USA. Il sovranismo, in mia opinione, e' un'arma PERDENTE. Una mossa retrograda senza speranza di successo. Una nazione sovranista puo' essere distrutta economicamente in un batter d'occhio se solo gli altri Paesi decidono di farlo. E' anche una nozione vecchia come il cucco. A favorirla non sono certo i giovani inglesi che vogliono essere "europei". Sono i poveri illusi che ancora credono nella Regina, nell' impero britannico, nella loro (inesistente) superiorita culturale.
Io ho due nipoti inglesi, doppia nazionalita' italiana. Mia figlia era sposata ad un inglese. Mio figlio (americano-italiano) ha studiato anche all' Universita' di Perugia con molti amici inglesi, fra i quali la povera Meredith. Seguo molto la BBC ed ho molti amici inglesi. Ho lavorato con Inglesi e Britannici un po' dappertutto. L:o so che Johson e' colto, Tutti i politici in UK and USA sono colti. Loro la politica la prendono sul serio e vogliono persone preparate. Detto questo, non hai bisogno di sapere tutto. Se segue la logica capirai che una Inghilterra da sola rischia di perdere veramente tutto. Ridimensionata gia' negli anni 60 perdendo l' Impero, rischia di essere ancora piu ridimensionata nel 2020 magari perdendo il Kingdom dove Scozia e EIRE guardano adesso alla EU e non a Londra. Il sovranismo non ha senso. E' morto gia' prima di cominciare. Occorre solo MIGLIORARE l' Europa facendone una Confederazione, politicamente forte ed unita, ma con rispetto dello Stato individuale.porterrockwell ha scritto: ↑9 gen 2020, 17:35Sayon a volte non so proprio come ragioni. La UE , se si desse l'unione politica non sarebbe sovranista essa stessa? La Cina è sovranista e perdente? E la Russia? Non so di aver ragione o torto ma qua in Italia di giovani inglesi in Erasmus ne ho notati pochi.Sayon ha scritto: ↑9 gen 2020, 15:18E qui che sbagli Porter. Cosa ha VINTO Boris? Tu credi che la vittoria consista nel prendere piu voti? nell' essere popolari? nell' andare avanti senza curarsi di nessuno?porterrockwell ha scritto: ↑9 gen 2020, 14:13 http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... s-johnson/
In sintesi: perché Boris ha vinto le elezioni? Perché in ogni singola occasione non si perdeva in bambocciate o in critiche puerili sugli avversari, non se li filava proprio, come se proprio non esistessero ( NOTA: proprio come le sardine da noi). Ogni contenuto condiviso con i media e con i social media era un fatto, qualcosa da realizzare, non la carezzina alla fidanzatina sulla neve, non l’albero di Natale della bambina, non la banalità al potere che chiede di arrivare o di tornare al potere. Est modus in rebus.
Da uomo di stato parlava, da anni, ben prima del giorno del voto a dir il vero, di cose pragmatiche in termini realizzabili e concreti, di rimedi e soluzioni a situazioni che impattano sulla vita giornaliera delle persone, di come spendere 9,2 miliardi in efficientamento energetico per case e scuole, di costruire sei nuovi ospedali a Londra. Dichiarava apertamente di voler mettere più soldi nelle tasche degli inglesi tagliando l’Iva e aumentando e ancora i salari minimi, anche rispetto al piano dell’anno precedente che già aveva alzato il National Living Wage, di sostegno alle imprese nazionali, di seria regolamentazione dell’immigrazione e di fine della sudditanza all’Unione europea.
Mentre i Labour, dal mondo delle fatine svolazzanti e degli immigrati santi e santificati, ospiti in testate compiacenti e con interviste inginocchiate quando non prone e tweet autoreferenziali, sognavano di piantare 2 miliardi di alberi entro il 2040 e raggiungere le emissioni zero entro trent’anni. E, contemporaneamente, proponevano di alzare le tasse per il 5 per cento dei più ricchi, con quella solita ossessione per la condivisione di tutto e soprattuto della ricchezza guadagnata dagli altri, la nazionalizzazione di acqua, ferrovie, poste ed energia come nel comunismo più fallimentare della seconda metà del secolo scorso.
ERRORE. Chi se ne frega di Boris Johnson o altro leader inglese (o europeo o italiano)? Si VINCE solo se e' la nazione di cui si e' leader, che ci guadagna. Si vince se le iniziative di Johnson porteranno a dei vantaggi per il popolo inglese. Cosa assolutamente non sicura. L' Inghilterra gia' in passato dovette tornare indietro nelle sue decisioni quando volevano restare una isola separata ed amica solo degli USA. Il sovranismo, in mia opinione, e' un'arma PERDENTE. Una mossa retrograda senza speranza di successo. Una nazione sovranista puo' essere distrutta economicamente in un batter d'occhio se solo gli altri Paesi decidono di farlo. E' anche una nozione vecchia come il cucco. A favorirla non sono certo i giovani inglesi che vogliono essere "europei". Sono i poveri illusi che ancora credono nella Regina, nell' impero britannico, nella loro (inesistente) superiorita culturale.
Le mie figlie hanno fatto l'Erasmus ma fra tutte e due hanno visto un solo inglese. E c'erano anche degli extra-UE quindi la Brexit non fermerebbe certo gli studenti inglesi vogliosi d'Europa. In realtà, con quel che a loro è permesso dagli USA e dai paesi del Commonwealth, una gran propensione ad integrarsi con il resto d'Europa son convinto che non ce l'abbiano.
Saranno illusi che credono nella regina e nell'impero britannico, ma intanto Canada, Australia, Nuova Zelanda e qualche altro paesotto sono monarchie con la regina come monarca. Certi legami ci sono ancora e se altre numerose repubbliche compresa l'enorme l'India restano nel Commonwealth vuol dire che sia loro che il Regno Unito vi hanno un tornaconto.
Tornaconto di cui qui in forum si ride. ma di cui i due miliardi di abitanti del Commonwealth delle nazioni non ride,
Per quel che riguarda la vittoria di Johnson nessuno può sapere quel che combinerà, ma colui che i nostri giornalisti hanno dipinto come un mezzo saltimbanco è stato un King's Scholar ammesso ad Eton per meriti intellettuali, si è laureato poi ad Oxford in storia o lettere antiche, è stato otto anni sindaco di Londra senza particolari demeriti e reintroducendo lo studio del latino nelle scuole pubbliche. In sostanza non è un cazzone come molti politici nostrani.
Ed infatti Corbyn ha fatto la fine che ha fatto. Gli inglesi hanno preferito Johnson che per quanto bislacco ha decisamente piu cultura e visione.porterrockwell ha scritto: ↑10 gen 2020, 10:46 Sayon mi citi Perugia con molti studenti inglesi ma lì c'è una particolare università per stranieri. Io ho studiato a Bologna, ottima e famosa università, e così la mia prole. Di inglesi manco l'ombra; personalmente poi io conobbi iraniani, guarda un po'!!
Che tutti i politici esteri siano di pari cultura non credo proprio.
Da Wikipedia ecco la carriera scolastica di Corbyn:
Ha studiato alla grammar school di Adams nello Shropshire. Dopo aver terminato il liceo, a 18 anni, ha lavorato per due anni in un'organizzazione di aiuto allo sviluppo in Giamaica, poi è tornato in Gran Bretagna e ha lavorato per organizzazioni sindacali. Ha incominciato il suo attivismo politico partecipando alle dimostrazioni degli anni '60 contro la guerra del Vietnam durante il periodo in cui studiava alla London Metropolitan University, che ha lasciato dopo una discussione con i suoi tutor sul curriculum.
Siamo appena più in alto della ex ministra Fedeli .
Anche Donald Trump?Sayon ha scritto: ↑9 gen 2020, 21:32Io ho due nipoti inglesi, doppia nazionalita' italiana. Mia figlia era sposata ad un inglese. Mio figlio (americano-italiano) ha studiato anche all' Universita' di Perugia con molti amici inglesi, fra i quali la povera Meredith. Seguo molto la BBC ed ho molti amici inglesi. Ho lavorato con Inglesi e Britannici un po' dappertutto.porterrockwell ha scritto: ↑9 gen 2020, 17:35Sayon a volte non so proprio come ragioni. La UE , se si desse l'unione politica non sarebbe sovranista essa stessa? La Cina è sovranista e perdente? E la Russia? Non so di aver ragione o torto ma qua in Italia di giovani inglesi in Erasmus ne ho notati pochi.Sayon ha scritto: ↑9 gen 2020, 15:18E qui che sbagli Porter. Cosa ha VINTO Boris? Tu credi che la vittoria consista nel prendere piu voti? nell' essere popolari? nell' andare avanti senza curarsi di nessuno?porterrockwell ha scritto: ↑9 gen 2020, 14:13 http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... s-johnson/
In sintesi: perché Boris ha vinto le elezioni? Perché in ogni singola occasione non si perdeva in bambocciate o in critiche puerili sugli avversari, non se li filava proprio, come se proprio non esistessero ( NOTA: proprio come le sardine da noi). Ogni contenuto condiviso con i media e con i social media era un fatto, qualcosa da realizzare, non la carezzina alla fidanzatina sulla neve, non l’albero di Natale della bambina, non la banalità al potere che chiede di arrivare o di tornare al potere. Est modus in rebus.
Da uomo di stato parlava, da anni, ben prima del giorno del voto a dir il vero, di cose pragmatiche in termini realizzabili e concreti, di rimedi e soluzioni a situazioni che impattano sulla vita giornaliera delle persone, di come spendere 9,2 miliardi in efficientamento energetico per case e scuole, di costruire sei nuovi ospedali a Londra. Dichiarava apertamente di voler mettere più soldi nelle tasche degli inglesi tagliando l’Iva e aumentando e ancora i salari minimi, anche rispetto al piano dell’anno precedente che già aveva alzato il National Living Wage, di sostegno alle imprese nazionali, di seria regolamentazione dell’immigrazione e di fine della sudditanza all’Unione europea.
Mentre i Labour, dal mondo delle fatine svolazzanti e degli immigrati santi e santificati, ospiti in testate compiacenti e con interviste inginocchiate quando non prone e tweet autoreferenziali, sognavano di piantare 2 miliardi di alberi entro il 2040 e raggiungere le emissioni zero entro trent’anni. E, contemporaneamente, proponevano di alzare le tasse per il 5 per cento dei più ricchi, con quella solita ossessione per la condivisione di tutto e soprattuto della ricchezza guadagnata dagli altri, la nazionalizzazione di acqua, ferrovie, poste ed energia come nel comunismo più fallimentare della seconda metà del secolo scorso.
ERRORE. Chi se ne frega di Boris Johnson o altro leader inglese (o europeo o italiano)? Si VINCE solo se e' la nazione di cui si e' leader, che ci guadagna. Si vince se le iniziative di Johnson porteranno a dei vantaggi per il popolo inglese. Cosa assolutamente non sicura. L' Inghilterra gia' in passato dovette tornare indietro nelle sue decisioni quando volevano restare una isola separata ed amica solo degli USA. Il sovranismo, in mia opinione, e' un'arma PERDENTE. Una mossa retrograda senza speranza di successo. Una nazione sovranista puo' essere distrutta economicamente in un batter d'occhio se solo gli altri Paesi decidono di farlo. E' anche una nozione vecchia come il cucco. A favorirla non sono certo i giovani inglesi che vogliono essere "europei". Sono i poveri illusi che ancora credono nella Regina, nell' impero britannico, nella loro (inesistente) superiorita culturale.
Le mie figlie hanno fatto l'Erasmus ma fra tutte e due hanno visto un solo inglese. E c'erano anche degli extra-UE quindi la Brexit non fermerebbe certo gli studenti inglesi vogliosi d'Europa. In realtà, con quel che a loro è permesso dagli USA e dai paesi del Commonwealth, una gran propensione ad integrarsi con il resto d'Europa son convinto che non ce l'abbiano.
Saranno illusi che credono nella regina e nell'impero britannico, ma intanto Canada, Australia, Nuova Zelanda e qualche altro paesotto sono monarchie con la regina come monarca. Certi legami ci sono ancora e se altre numerose repubbliche compresa l'enorme l'India restano nel Commonwealth vuol dire che sia loro che il Regno Unito vi hanno un tornaconto.
Tornaconto di cui qui in forum si ride. ma di cui i due miliardi di abitanti del Commonwealth delle nazioni non ride,
Per quel che riguarda la vittoria di Johnson nessuno può sapere quel che combinerà, ma colui che i nostri giornalisti hanno dipinto come un mezzo saltimbanco è stato un King's Scholar ammesso ad Eton per meriti intellettuali, si è laureato poi ad Oxford in storia o lettere antiche, è stato otto anni sindaco di Londra senza particolari demeriti e reintroducendo lo studio del latino nelle scuole pubbliche. In sostanza non è un cazzone come molti politici nostrani.
L:o so che Johson e' colto, Tutti i politici in UK and USA sono colti.
Loro la politica la prendono sul serio e vogliono persone preparate. Detto questo, non hai bisogno di sapere tutto. Se segue la logica capirai che una Inghilterra da sola rischia di perdere veramente tutto. Ridimensionata gia' negli anni 60 perdendo l' Impero, rischia di essere ancora piu ridimensionata nel 2020 magari perdendo il Kingdom dove Scozia e EIRE guardano adesso alla EU e non a Londra. Il sovranismo non ha senso. E' morto gia' prima di cominciare. Occorre solo MIGLIORARE l' Europa facendone una Confederazione, politicamente forte ed unita, ma con rispetto dello Stato individuale.
Come dici l'Europa può emanciparsi dal giogo U$A solo con un progetto di integrazione eurasiatica comprendente ovviamente la Russia ma anche la Cina.Vento ha scritto: ↑11 gen 2020, 22:59 Come si fa a dire che l'Inghilterra è sola? e l'anglosfera? Hanno legami di sangue con Nuova Zelanda e Australia, nonché parte del Canada e legami storici con gli Stati del Commonwealth. E' l'Europa isolata e nei guai, incapace di superare non solo le diversità interne, ma anche i condizionamenti storici e le conseguenti dinamiche. Mi riferisco innanzitutto ai rapporti con la Russia, che gli USA ostacoleranno sempre, dividendo l'Europa, come ora con Polonia e Stati baltici. Sono dinamiche antiche che il progetto europeo non può eliminare. La Germania tende ad est ed è bene, altrimenti schiaccia la Francia. Ma allora i rapporti con la Russia rientrano nel gioco, che si allarga dalla sola Europa all'Eurasia e si complica. Temo che sarebbe più facile (si fa per dire) un progetto di integrazione eurasiatico occidentale, tra Europa e Russia, che il progetto europeo, in cui pur avevo tanto sperato.
Non esagerare, cosa c'entra la Cina? Perché le aggregazioni riescano, devono avere un senso profondo, che solo una certa omogeneità etnicoculturale può dare. Poi i cinesi non si mescolerebbero mai con nessuno, giustamente.nerorosso ha scritto: ↑12 gen 2020, 0:30Come dici l'Europa può emanciparsi dal giogo U$A solo con un progetto di integrazione eurasiatica comprendente ovviamente la Russia ma anche la Cina.Vento ha scritto: ↑11 gen 2020, 22:59 Come si fa a dire che l'Inghilterra è sola? e l'anglosfera? Hanno legami di sangue con Nuova Zelanda e Australia, nonché parte del Canada e legami storici con gli Stati del Commonwealth. E' l'Europa isolata e nei guai, incapace di superare non solo le diversità interne, ma anche i condizionamenti storici e le conseguenti dinamiche. Mi riferisco innanzitutto ai rapporti con la Russia, che gli USA ostacoleranno sempre, dividendo l'Europa, come ora con Polonia e Stati baltici. Sono dinamiche antiche che il progetto europeo non può eliminare. La Germania tende ad est ed è bene, altrimenti schiaccia la Francia. Ma allora i rapporti con la Russia rientrano nel gioco, che si allarga dalla sola Europa all'Eurasia e si complica. Temo che sarebbe più facile (si fa per dire) un progetto di integrazione eurasiatico occidentale, tra Europa e Russia, che il progetto europeo, in cui pur avevo tanto sperato.
Quanto a Johnson, onore al merito di aver reintrodotto il latino nelle scuole, mentre da noi lo si è tolto fin dagli anni '70.
Io andavo alle medie nel '75. Il latino era obbligatorio in prima e facoltativo nei due anni successivi. Volevo continuare, ma lo abolirono proprio quando dovevo fare la seconda.
Quando si dice dequalificare la scuola…
PS
E dire che Johnson è un inglese, e la lingua inglese è di ceppo anglosassone. Potrebbero fottersene del latino. Ma evidentemente Johnson, da persona colta, sa che il latino è la base di tutte le definizioni scientifiche nel naturalismo e non solo.
Quindi, per quanto io discordi totalmente dalle idee dei tories in materia economica, dal punto di vista culturale, onore a Johnson.
Nell'ottica di un'unione eurasiatica il partenariato con la Cina non si può trascurare. Poi è ovvio che abbiamo sicuramente più affinità con la Russia, a partire dal cristianesimo.Vento ha scritto: ↑12 gen 2020, 1:34Non esagerare, cosa c'entra la Cina? Perché le aggregazioni riescano, devono avere un senso profondo, che solo una certa omogeneità etnicoculturale può dare. Poi i cinesi non si mescolerebbero mai con nessuno, giustamente.nerorosso ha scritto: ↑12 gen 2020, 0:30Come dici l'Europa può emanciparsi dal giogo U$A solo con un progetto di integrazione eurasiatica comprendente ovviamente la Russia ma anche la Cina.Vento ha scritto: ↑11 gen 2020, 22:59 Come si fa a dire che l'Inghilterra è sola? e l'anglosfera? Hanno legami di sangue con Nuova Zelanda e Australia, nonché parte del Canada e legami storici con gli Stati del Commonwealth. E' l'Europa isolata e nei guai, incapace di superare non solo le diversità interne, ma anche i condizionamenti storici e le conseguenti dinamiche. Mi riferisco innanzitutto ai rapporti con la Russia, che gli USA ostacoleranno sempre, dividendo l'Europa, come ora con Polonia e Stati baltici. Sono dinamiche antiche che il progetto europeo non può eliminare. La Germania tende ad est ed è bene, altrimenti schiaccia la Francia. Ma allora i rapporti con la Russia rientrano nel gioco, che si allarga dalla sola Europa all'Eurasia e si complica. Temo che sarebbe più facile (si fa per dire) un progetto di integrazione eurasiatico occidentale, tra Europa e Russia, che il progetto europeo, in cui pur avevo tanto sperato.
Quanto a Johnson, onore al merito di aver reintrodotto il latino nelle scuole, mentre da noi lo si è tolto fin dagli anni '70.
Io andavo alle medie nel '75. Il latino era obbligatorio in prima e facoltativo nei due anni successivi. Volevo continuare, ma lo abolirono proprio quando dovevo fare la seconda.
Quando si dice dequalificare la scuola…
PS
E dire che Johnson è un inglese, e la lingua inglese è di ceppo anglosassone. Potrebbero fottersene del latino. Ma evidentemente Johnson, da persona colta, sa che il latino è la base di tutte le definizioni scientifiche nel naturalismo e non solo.
Quindi, per quanto io discordi totalmente dalle idee dei tories in materia economica, dal punto di vista culturale, onore a Johnson.
Ha ha ha, capisco. Non è che ci stiamo spartendo il mondo con Nerosso. Solo una riflessione partita dall'esperienza europea.Gasiot ha scritto: ↑12 gen 2020, 4:47 Questa discussione sul come dividersi il pianeta è interessante, ne viene fuori in sintesi che i protagonisti attivi sono 4 , Europa Russia Cina e USA, quelli passivi sono Africa Sudamerica e Australia
A parte il fuoco , chi sta meglio sono gli australiani , li
Invidio
Condivido le tue osservazioni. Il mio punto di vista è più astratto, quello dell'equilibrio in generale tra i vari soggetti o civiltà, che ritengo difficile ma possibile, a meno che non sorga un nemico e questo mi sembra il tuo punto di vista. Infatti parli di schieramento eurasiatico, che tornerebbe utile in caso di presenza di un soggetto o civiltà aggressivo e pericoloso. E la realtà mi pare proprio questa, con la civiltà islamica in espansione e attacco contro tutti. Altro soggetto che difficilmente si adatterà ad un mondo multipolare sono gli USA, troppo legati alla loro egemonia attuale, anche se ogni tanto si ritirano nel loro guscio. Sarà interessante vedere cosa succederà, anche se mi preoccupa lo sgomitare di certi soggetti come la Turchia. Gli umani perdono facilmente la testa.nerorosso ha scritto: ↑12 gen 2020, 3:06Nell'ottica di un'unione eurasiatica il partenariato con la Cina non si può trascurare. Poi è ovvio che abbiamo sicuramente più affinità con la Russia, a partire dal cristianesimo.Vento ha scritto: ↑12 gen 2020, 1:34Non esagerare, cosa c'entra la Cina? Perché le aggregazioni riescano, devono avere un senso profondo, che solo una certa omogeneità etnicoculturale può dare. Poi i cinesi non si mescolerebbero mai con nessuno, giustamente.nerorosso ha scritto: ↑12 gen 2020, 0:30Come dici l'Europa può emanciparsi dal giogo U$A solo con un progetto di integrazione eurasiatica comprendente ovviamente la Russia ma anche la Cina.Vento ha scritto: ↑11 gen 2020, 22:59 Come si fa a dire che l'Inghilterra è sola? e l'anglosfera? Hanno legami di sangue con Nuova Zelanda e Australia, nonché parte del Canada e legami storici con gli Stati del Commonwealth. E' l'Europa isolata e nei guai, incapace di superare non solo le diversità interne, ma anche i condizionamenti storici e le conseguenti dinamiche. Mi riferisco innanzitutto ai rapporti con la Russia, che gli USA ostacoleranno sempre, dividendo l'Europa, come ora con Polonia e Stati baltici. Sono dinamiche antiche che il progetto europeo non può eliminare. La Germania tende ad est ed è bene, altrimenti schiaccia la Francia. Ma allora i rapporti con la Russia rientrano nel gioco, che si allarga dalla sola Europa all'Eurasia e si complica. Temo che sarebbe più facile (si fa per dire) un progetto di integrazione eurasiatico occidentale, tra Europa e Russia, che il progetto europeo, in cui pur avevo tanto sperato.
Quanto a Johnson, onore al merito di aver reintrodotto il latino nelle scuole, mentre da noi lo si è tolto fin dagli anni '70.
Io andavo alle medie nel '75. Il latino era obbligatorio in prima e facoltativo nei due anni successivi. Volevo continuare, ma lo abolirono proprio quando dovevo fare la seconda.
Quando si dice dequalificare la scuola…
PS
E dire che Johnson è un inglese, e la lingua inglese è di ceppo anglosassone. Potrebbero fottersene del latino. Ma evidentemente Johnson, da persona colta, sa che il latino è la base di tutte le definizioni scientifiche nel naturalismo e non solo.
Quindi, per quanto io discordi totalmente dalle idee dei tories in materia economica, dal punto di vista culturale, onore a Johnson.
Il "Pianeta Cina" è altra cosa, ma può essere un ottimo partner come lo è attualmente per la Russia. Anche se questa la tiene comunque a debita distanza.
In ogni caso, in una ipotetica unione eurasiatica, ogni partner dovrebbe mantenere le sue proprie caratteristiche.